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La minaccia di Schopen

Talvolta i forum di discussione offrono argomenti, se non intere sezioni, indipendenti dal tema principale cui il forum stesso è dedicato: è stato il caso del forum di Brad Barron, la prima miniserie mensile della Sergio Bonelli Editore, comunità che annovera(va) utenti dotati di una certa fantasia, tanto che si dette vita a un paio di contest di scrittura a tema. Quello che segue è il divertente brano proposto da Gaspare Pero, vincolato, come gli altri partecipanti a un limite massimo di lunghezza del racconto, al tema fantasy e all'argomento "gara di corsa".
 

«Non ha senso!»
«Come sarebbe a dire?»
«Non possono rischiare la vita per salvarne un’altra!»
«Sei una menagrama! Perché uno di loro dovrebbe morire?»
«Melagrana chiamerai la strega dei Conigli dalle orecchie a sventola, non me! Io temo per la sorte dei due cugini! Sai bene cosa accadrebbe al Regno se uno di loro due non raggiungesse la maggiore età!»
«Sì, ma se Ambrosia morisse? Suo padre, il mago Maupassant, rischierebbe d’impazzire, gettando un maleficio sull’intera Terra di Sopra!»
«E io sarei una melagrana? Conosco quel mago da quando era bambino… e mi fido di lui!»
«Allora facciamolo partire coi due cugini!»
«Mi sta bene!»
«Bene, che si spiccino! A proposito, ti va una melagrana?»

Donald e Mickey, futuri eredi del Regno, stavano bardando i loro draghi per la partenza, quando il mago Maupassant li raggiunse dandogli la notizia del suo coinvolgimento nella missione.
«Non esiste proprio! Il tuo posto è accanto ad Ambrosia!»
«Ma potrei esservi d’aiuto! Sono un mago, voi soltanto dei giovani guerrieri!»
«Ammesso che tu venga, sul mio drago non ci sali!» - «E neppure sul mio!»
«Non ho bisogno dei vostri draghi! Ho il mio cavallo volante!»
«Non esistono cavalli volanti!»
«Sì che esistono, Donald: basta tramutargli le zampe in ali!»
Un orrendo cavallo senza zampe, ma con due ampie ali che uscivano dalla groppa, raggiunse il gruppo, oramai pronto alla partenza.

La Terra di Schopen era separata da quella di Sopra da un braccio di mare impraticabile.
«Quel diabolico di Schopen! Fare ammalare Ambrosia di una malattia curabile solo con una pianta che cresce nella sua Terra. E minacciare di distruggerla se non gli cediamo Ambrosia in sposa!»
«Assurdo, Mickey! Dobbiamo fare presto! Forza, draghi, forza!»
«Tranquilli, cuginetti: se Schopen vuole mia figlia, non distruggerà la pianta tanto presto!»
I due draghi ed il cavallo volante sfrecciavano sul mare impetuoso e vedevano già all’orizzonte le vette più alte della terra dov’erano diretti.

Schopen era un potente mago, ma aveva paura dei draghi: da bambino, uno di loro gli aveva bruciacchiato il miele filato che stava gustando. Nella sua Terra i draghi erano stati estinti, e non aveva intenzione di fare arrivare quei due dalla Terra di Sopra.
L’ultimo esemplare della pianta che avrebbe guarito Ambrosia era racchiuso in una bolla di vetro, e immergendola nel suo braciere magico, Schopen la trasferì a fluttuare sul mare. Quindi parlò:
«Ecco la pianta che cercate, uomini della Terra di Sopra! Prendetela! Ah! Ah! Ah!»
La bolla di vetro saettò velocissima ed iniziò a muoversi a zig-zag nel cielo, dirigendosi verso il mare aperto.
«Andate!» disse Maupassant ai cugini «Prendete la pianta! Con Schopen me la vedo io!»
«D’accordo!»
Si separarono.

«Sai cosa penso, Donald?»
«Che quella bolla di vetro corre troppo?»
«A parte! Che magari, chi di noi riuscisse a prendere la pianta, potrebbe dichiarare il proprio amore ad Ambrosia!»
«Uhm, buona idea! E sia: vinca il migliore!»
«Yeeh!»
I due cugini lanciarono i loro draghi a tutta velocità, cercando di prevedere gli spostamenti della bolla di vetro, e iniziavano ad avvicinarsene.

Proteggendosi con una barriera magica, Maupassant dribblò le guardie che Schopen gli inviò contro, e raggiunte le porte del suo castello, lo sfidò ad uscire allo scoperto.
«Esci fuori e battiti! Dimostra di meritare la mano di Ambrosia!»
Un fulmine nero uscì dalla torre, salì verticale verso il cielo, quindi si rifletté sulla ionosfera e beccò in pieno Maupassant, penetrandone la barriera e disarcionandolo.

In cielo, la gara di velocità tra i due cugini proseguiva. Donald era in leggero vantaggio: una fiammata del suo drago avrebbe raggiunto la bolla di vetro, ma non era certo nelle sue intenzioni rischiare di distruggere la pianta; Mickey gli era subito dietro.
«Preparati ad una manovra difficile, Famyr!» sussurrò Donald al suo drago, mentre sguainava la spada e si portava a sinistra della bolla.

Circondato da una sfera di fulmini neri, Schopen uscì allo scoperto, cogliendo la sfida di Maupassant dopo averlo  appiedato.
«Sei finito, mago da strapazzo!»
«Oseresti uccidere il padre della tua sposa?»
«Non mi pare tu sia venuto in pace!»
Da Schopen partì un fulmine nero, Maupassant alzò uno specchio magico per proteggersi, ed il fulmine tornò al mittente, neutralizzando la sua sfera protettiva e tramortendolo, quindi ripartì scegliendo di risparmiarlo.

La bolla rallentò, quindi Donald poté vibrare il suo colpo di spada e distruggerla, per poi lanciare Famyr in picchiata e recuperare la pianta che, non più sorretta magicamente, precipitava.
Mickey, intuendo la tattica di Donald, s’era portato col suo drago sotto quello del cugino, e poté agevolmente raccogliere la pianta e schizzare via lateralmente.
«Bastardo!»
«Non posso rinunciare ad Ambrosia! Ci vediamo al palazzo!»

«Visto? È andato tutto per il meglio.»
«Col cavolo! Io tifavo per Donald!»
«Vabbé, l’importante è che Ambrosia sia salva e i due eredi vivi!»
«Ehi, vecchie sagge!»
«Uh! Maupassant!»
«Avete mica preso voi la mia melagrana magica che protegge Ambrosia?»
 


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