Soggetto
È il tardo
pomeriggio di una giornata qualsiasi; Max Wave si è recato in
treno a Plettrica, (la città del plettro e della chitarra
elettrica), per ritirare la propria compagna musicale che
necessitava di un po’ di manutenzione, e ora è sul treno del
ritorno. L’auto è dal meccanico: indubbiamente un periodo di
spese extra per Max!
Partito il treno, nello scompartimento di Max, dove hanno già
preso posto anche un signore sulla sessantina, un bambino (suo
nipote) che sta ascoltando musica dal walkman, e una graziosa
studentessa universitaria, c’è un breve black-out, e quando la
luce si ripristina, al bambino smette di funzionare il walkman,
mentre gli altri passeggeri avvertono una strana sensazione…
La causa del black-out non tarda a manifestarsi: tutto ciò che
era attorno ai quattro passeggeri scompare, e loro si ritrovano
a fluttuare in un "nulla" che offre un paesaggio variegato di
spirali di fumo: il Demone del Silenzio li ha catturati e si
rivela loro! Sua intenzione è distruggere la chitarra di Max,
autentica arma melodica con la quale ha salvato più volte il
mondo, e per farlo occorre che non sia stata mai suonata con
corde nuove. Max, d’istinto, tenta di raggiungere la chitarra e
suonare, ma s’accorge, prendendo una scossa elettrica, che è già
"preda" del Demone.
L’errore commesso dal Demone è aver portato i quattro nella sua
dimensione per assistere al suo trionfo: Max chiede ai presenti
chi sia il più stonato (la studentessa) e l’invita a cantare;
mentre il Demone si porta i "tentacoli" alle orecchie per non
ascoltare, Max può recuperare la chitarra, suonarla, ed
annientare il nemico. Ripiombano tutti sul treno, accorgendosi
che ha accumulato mezz’ora di ritardo…
Sceneggiatura
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1-2-3
1) Inquadriamo l’ingresso di un negozio di articoli
musicali; l’insegna, che può non vedersi completamente,
raffigura un paio di strumenti incrociati, magari una chitarra e
una tromba… Max è appena uscito con in spalla la sua chitarra
elettrica appena riparata; ha un’aria un po’ contrariata.
Didascalia: «Plettrica, la città del plettro e della chitarra
elettrica…»
Max: «50 € per ripararla!»
2) Allarghiamo un po’ e alziamo anche l’osservazione, ora
vediamo un bel pezzo del marciapiede su cui cammina Max (che
riconosceremo ormai solo dal look e dalla chitarra sulla
spalla), quasi una corsia intera di strada, con un’auto che
passa e un paio di pedoni oltre Max.
Didascalia: «… un pomeriggio qualsiasi…»
Max: «E questo mese c’è pure da pagare il meccanico per l’auto!»
3) Allarghiamo ancora fino a vedere tutta la città, a forma di
chitarra elettrica, disposta nella vignetta come meglio credi.
Fai vedere anche un po’ l’orizzonte col sole basso… Ormai Max è
indistinguibile, ma "sentiamo" la sua voce…
Didascalia: «… o no?»
Max: «Beh, inutile pensarci troppo… Andiamo a prendere il treno,
va!»
Tra questa
striscia e la successiva, al centro, il titolo:
«IL DEMONE DEL SILENZIO
Di Gaspare Pero e [nome disegnatore]»
4-5
4) Stacco. Siamo sul treno, frontale su Max che percorre il
corridoio di un vagone a scompartimenti. Ora tiene la chitarra
innanzi a sé per muoversi meglio, e guarda negli scompartimenti
in cerca di un posto. Luci già accese nel treno.
Max: «Uhm… Uhmm…»
5) Ora siamo poco dietro Max, e vediamo ciò che vede anche lui:
lo scompartimento nel quale entrerà (con luci accese). La
porta è aperta, e intravediamo una ragazza, bionda coi capelli
cortissimi, pantaloni mimetici e giacca militare senza maniche,
seduta vicino al finestrino e di fronte alla direzione da cui
proviene Max, intenta a leggere un libro; accanto a lei il posto
è libero, sulla mensola il suo zainetto, mentre di fronte
riusciamo a vedere solo un paio di gambe d’uomo.
Max: («Uhmmm!»)
6-7
6) Controcampo. Dall’interno dello scompartimento ne vediamo
gli occupanti: la ragazza è sulla destra; di fronte a lei un
signore sulla sessantina, anzianotto, caratterizzalo come meglio
ti piace, mentre alla sua sinistra c’è suo nipote, un bambino
dai calzoni corti, capelli lisci a caschetto che gli coprono gli
occhi, cuffia ben in evidenza collegata al walk-man che ha in
una mano. Max, un po’ impacciato, tenta di entrare con la
chitarra e prendere posto, la ragazza e il signore lo osservano
come si osserva un nuovo arrivato: sguardo più o meno distratto
e formale.
Max: «Salve! C’è un posto libero?»
Ragazza: «Certo!»
7) Max ha preso posto accanto alla ragazza, la chitarra è sulla
mensola sopra di lui, e volge lo sguardo fuori dal finestrino,
mentre la ragazza riprende a leggere il libro; tutto dalla
soggettiva del signore anziano di fronte a loro.
Max: («Dovremmo partire a momenti…»)
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1-2
1) Stacco. In primo piano il capostazione, di spalle, che
alza la paletta autorizzando la partenza del treno, che occupa
il margine destro della vignetta. Lampioni illuminano la scena.
2) Particolare dall’esterno del finestrino dello scompartimento
(apparirà come un televisore acceso, occupando quasi tutta la
vignetta): il signore anziano si rivolge a Max, mentre dietro
s’intravede il bambino che si "atteggia" al ritmo della musica
che ha in cuffia, e la ragazza continua a leggere.
Signore: «Lei suona?»
Max: «Ehm, sì!»
Signore: «A mio nipote piace solo ascoltare!»
Max: «Le piacerebbe se suonasse anche lui?»
3-4-5: 3 e 4
più strette della 5.
3) Seguiamo lo scambio di battute tra i due (basta
raffigurarli uno di fronte all’altro).
Signore: «Eh, magari il claviCEFALO, come suo bisnonno!»
Max: «Il clavi… che??!!»
Signore: «Quella specie di pianoforte… Come si chiama?»
4) Scena buia. Vediamo tre paia d’occhi soltanto.
Max: «Clavicembalo! Gulp!»
Ragazza: «Ma che cavolo…?»
5) Torna la luce. Dalla porta dello scompartimento, fuori dal
finestrino vediamo il buio o al più qualche luce lontana… Tutti
gli occupanti si guardano attorno, meno il bambino che fissa il
walkman tra le mani.
Ragazza: «Meno male, è tornata!»
Signore: «Eh, questi treni moderni…»
Bambino: «?»
6-7
6) Soggettiva da Max, il bambino indica al nonno che il
walkman non funziona più.
Bambino: «Nonno, s’è rotto!»
Signore: «Eh, questi aggeggi moderni…!»
7) Primo piano su Max, che in una smorfia esprime d’aver
avvertito qualcosa di strano nell’aria. In secondo piano la
ragazza lo guarda incuriosita.
Max: «C’è qualcosa di strano…»
Ragazza: «!»
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1-2
1) I quattro personaggi si ritrovano a fluttuare nel nulla,
sospesi all’interno di una nebbia grigia variegata di spirali di
fumo, o quant’altro ritieni adatto per riempire lo sfondo dando
un senso di "nulla", tale sfondo sarà presente per tutta la
scena. Con loro c’è anche la chitarra di Max a fluttuare.
Signore: «?»
Max: «Ma dove…?»
2) Primo piano su Max, che osserva verso destra, con gli occhi
fuori dalle orbite tipo Homer Simpson, la bocca aperta con la
lingua tesa in fuori. In secondo piano la ragazza ha
un’espressione simile osservando nella medesima direzione.
Max: «Aah! Chi è quello?!»
3-5: vignetta
senza bordo e verticale, a sinistra del foglio per tutto il
resto dell’altezza.
3-5) Appare il Demone del Silenzio, il nostro cattivo, per
cui caratterizzalo in maniera mostruosa, considerando che in
quanto demone deve avere un paio di corna, poi grandi
orecchie di cristallo, e dei tentacoli che gli partono da un
braccio o dal torace… A differenza degli altri personaggi, per
lui quello è il suo mondo, per cui sarà in posizione eretta, al
più leggermente rannicchiata.
Demone: «Max Wave… Finalmente!»
4:
"panoramica" per tutta la restante larghezza.
4) A sinistra i quattro personaggi, piccoli ma
riconoscibili, sospesi a fluttuare più la chitarra, a destra il
Demone di profilo, bello grosso rispetto a loro, con i tentacoli
che iniziano ad agitarsi. Linee di movimento dietro Max, che
cerca di avvicinarsi alla chitarra.
Max: «Chi sei? Dove siamo?»
Demone: «Sono il DEMONE DEL SILENZIO, e devo distruggere la tua
chitarra magica!»
Max: «?»
6-7:
disponile come meglio credi, una sull’altra oppure affiancate su
un’unica striscia.
6) Frontale del Demone che indica la chitarra in primo
piano, Max le si è avvicinato, ma non abbastanza per toccarla:
lo vediamo di spalle mentre guarda il Demone.
Demone: «Per te è un’arma melodica che salva l’universo, ma qui
giunge la sua eco distorta a profanare IL MIO MONDO! Ora voi
quattro assisterete al mio trionfo!»
7) Chitarra in primo piano, Max fa per toccarla, ma ne riceve
una forte scossa elettrica poiché è già sotto il controllo del
Demone.
Max: «Ora la vedrem…aaaAAAHHH!»
Demone (fuori campo): «Uargh! Uargh! Uargh!»
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1-2-3: 2 più
stretta
1) Primo piano del Demone, con un sorriso beffardo stampato
sulla bocca.
Demone: «Non sapevi neppure che la tua chitarra, con corde
nuove, fosse vulnerabile finché non la si suona? Mi basta NON
VOLERE che tu la tocchi!»
2) Primo piano su Max, che si guarda la fronte aggrottata e
grondante sudore.
Max: («Idea, idea, idea, idea…»)
3) Panoramica generale: il Demone appare parzialmente a
destra mentre compiaciuto muove un paio dei suoi tentacoli verso
la chitarra, Max gli volta le spalle per osservare gli altri tre
presenti, tutti più in basso ed a sinistra.
Demone: «E ora…»
Max: «Ho bisogno di voi, presto! Chi NON sa cantare?»
Signore, bambino e ragazza: «?»
4-5-6: 5 più
stretta
4) Soggettiva da Max: mostriamo solo le teste dei tre
interpellati, ruotate in modo che il resto del corpo resti fuori
campo. Il signore in alto a sinistra, suo nipote in alto a
destra, la ragazza in basso al centro (unica non capovolta) con
occhi socchiusi ed espressione rassegnata.
Signore: «Beh, ai miei tempi…»
Bambino: «Io so tutte quelle dei Pokemon…»
Ragazza: «Ho capito, mi sa che tocca a me…»
5) Profili di Max e la ragazza, uno di fronte all’altra, che si
guardano negli occhi. Gocce di sudore sulla fronte di lui.
Max: «Bene, canta qualcosa ad alta voce!»
Ragazza: «Ma… cosa?»
Max: «Non importa, basta che STONI!»
6) Dall’alto, la ragazza a sinistra inizia a "cantare", quindi
il Demone, a destra, si porta mani e tentacoli alle orecchie per
non ascoltarla, offrendo istanti preziosi a Max, nell’angolo in
basso a sinistra, per raggiungere la chitarra.
Ragazza: «YESTDDEY… UHUHUHUH… FARADEY…»
Demone: «Aargh! Cos’è questo schifo??!! Nooo!»
Max: («Presto!»)
7-8-9: 8 più
stretta
7) Sagoma di Max, di spalle, con la chitarra imbracciata,
che finalmente suona, facendo partire, assieme alle note, dei CD
musicali che piombano addosso al Demone iniziando ad infierire
sulle sue orecchie di cristallo, ridotto all’impotenza di
reagire e con una smorfia di disperazione.
Max: «Beccati questo assolo!»
Demone: «Aaahh! Nooo!»
8) Primo piano sul Demone: le orecchie di cristallo si
frantumano, gli occhi diventano due X.
Didascalia: «No, decisamente non è stato un pomeriggio
qualsiasi!»
9) Stacco. Torniamo nello scompartimento del treno, visto dalla
porta. Tutti seduti. A sinistra, Max che s’atteggia tutto
soddisfatto con la chitarra ancora imbracciata, e la ragazza
esterrefatta per gli eventi degli ultimi minuti; a destra il
signore intento a guardare l’orologio, ed il bambino che indica
la chitarra di Max, chiudendo il "quadretto".
Max: «Uff, è fatta anche questa!»
Ragazza: «Wow!»
Signore: «Venti minuti di ritardo… Eh, questi treni moderni…»
Bambino: «Altro che il claviCEFALO, nonno!»
Fine
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