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Max Wave - Il Demone del Silenzio


Max Wave è un personaggio di fantasia creato da Diego Cajelli, autore di fumetti, cabarettista e conduttore radiofonico, attorno al quale i partecipanti alle varie edizioni del concorso "Comics Wave" realizzano una sceneggiatura oppure un disegno a tema. Nel 2006 Gaspare Pero ha partecipato al concorso con "Il Demone del Silenzio", storia sceneggiata per un eventuale fumetto di quattro tavole, dal taglio scanzonato e divertente; della quale è di seguito proposto il breve soggetto e la completa sceneggiatura.
 

Soggetto

È il tardo pomeriggio di una giornata qualsiasi; Max Wave si è recato in treno a Plettrica, (la città del plettro e della chitarra elettrica), per ritirare la propria compagna musicale che necessitava di un po’ di manutenzione, e ora è sul treno del ritorno. L’auto è dal meccanico: indubbiamente un periodo di spese extra per Max!
Partito il treno, nello scompartimento di Max, dove hanno già preso posto anche un signore sulla sessantina, un bambino (suo nipote) che sta ascoltando musica dal walkman, e una graziosa studentessa universitaria, c’è un breve black-out, e quando la luce si ripristina, al bambino smette di funzionare il walkman, mentre gli altri passeggeri avvertono una strana sensazione…
La causa del black-out non tarda a manifestarsi: tutto ciò che era attorno ai quattro passeggeri scompare, e loro si ritrovano a fluttuare in un "nulla" che offre un paesaggio variegato di spirali di fumo: il Demone del Silenzio li ha catturati e si rivela loro! Sua intenzione è distruggere la chitarra di Max, autentica arma melodica con la quale ha salvato più volte il mondo, e per farlo occorre che non sia stata mai suonata con corde nuove. Max, d’istinto, tenta di raggiungere la chitarra e suonare, ma s’accorge, prendendo una scossa elettrica, che è già "preda" del Demone.
L’errore commesso dal Demone è aver portato i quattro nella sua dimensione per assistere al suo trionfo: Max chiede ai presenti chi sia il più stonato (la studentessa) e l’invita a cantare; mentre il Demone si porta i "tentacoli" alle orecchie per non ascoltare, Max può recuperare la chitarra, suonarla, ed annientare il nemico. Ripiombano tutti sul treno, accorgendosi che ha accumulato mezz’ora di ritardo…


Sceneggiatura

Pag. 1

1-2-3
1) Inquadriamo l’ingresso di un negozio di articoli musicali; l’insegna, che può non vedersi completamente, raffigura un paio di strumenti incrociati, magari una chitarra e una tromba… Max è appena uscito con in spalla la sua chitarra elettrica appena riparata; ha un’aria un po’ contrariata.
Didascalia: «Plettrica, la città del plettro e della chitarra elettrica…»
Max: «50 € per ripararla!»
2) Allarghiamo un po’ e alziamo anche l’osservazione, ora vediamo un bel pezzo del marciapiede su cui cammina Max (che riconosceremo ormai solo dal look e dalla chitarra sulla spalla), quasi una corsia intera di strada, con un’auto che passa e un paio di pedoni oltre Max.
Didascalia: «… un pomeriggio qualsiasi…»
Max: «E questo mese c’è pure da pagare il meccanico per l’auto!»
3) Allarghiamo ancora fino a vedere tutta la città, a forma di chitarra elettrica, disposta nella vignetta come meglio credi. Fai vedere anche un po’ l’orizzonte col sole basso… Ormai Max è indistinguibile, ma "sentiamo" la sua voce…
Didascalia: «… o no?»
Max: «Beh, inutile pensarci troppo… Andiamo a prendere il treno, va!»

Tra questa striscia e la successiva, al centro, il titolo:
«IL DEMONE DEL SILENZIO
Di Gaspare Pero e [nome disegnatore]»

4-5
4) Stacco. Siamo sul treno, frontale su Max che percorre il corridoio di un vagone a scompartimenti. Ora tiene la chitarra innanzi a sé per muoversi meglio, e guarda negli scompartimenti in cerca di un posto. Luci già accese nel treno.
Max: «Uhm… Uhmm…»
5) Ora siamo poco dietro Max, e vediamo ciò che vede anche lui: lo scompartimento nel quale entrerà (con luci accese). La porta è aperta, e intravediamo una ragazza, bionda coi capelli cortissimi, pantaloni mimetici e giacca militare senza maniche, seduta vicino al finestrino e di fronte alla direzione da cui proviene Max, intenta a leggere un libro; accanto a lei il posto è libero, sulla mensola il suo zainetto, mentre di fronte riusciamo a vedere solo un paio di gambe d’uomo.
Max: («Uhmmm!»)

6-7
6) Controcampo. Dall’interno dello scompartimento ne vediamo gli occupanti: la ragazza è sulla destra; di fronte a lei un signore sulla sessantina, anzianotto, caratterizzalo come meglio ti piace, mentre alla sua sinistra c’è suo nipote, un bambino dai calzoni corti, capelli lisci a caschetto che gli coprono gli occhi, cuffia ben in evidenza collegata al walk-man che ha in una mano. Max, un po’ impacciato, tenta di entrare con la chitarra e prendere posto, la ragazza e il signore lo osservano come si osserva un nuovo arrivato: sguardo più o meno distratto e formale.
Max: «Salve! C’è un posto libero?»
Ragazza: «Certo!»
7) Max ha preso posto accanto alla ragazza, la chitarra è sulla mensola sopra di lui, e volge lo sguardo fuori dal finestrino, mentre la ragazza riprende a leggere il libro; tutto dalla soggettiva del signore anziano di fronte a loro.
Max: («Dovremmo partire a momenti…»)

Pag. 2

1-2
1) Stacco. In primo piano il capostazione, di spalle, che alza la paletta autorizzando la partenza del treno, che occupa il margine destro della vignetta. Lampioni illuminano la scena.
2) Particolare dall’esterno del finestrino dello scompartimento (apparirà come un televisore acceso, occupando quasi tutta la vignetta): il signore anziano si rivolge a Max, mentre dietro s’intravede il bambino che si "atteggia" al ritmo della musica che ha in cuffia, e la ragazza continua a leggere.
Signore: «Lei suona?»
Max: «Ehm, sì!»
Signore: «A mio nipote piace solo ascoltare!»
Max: «Le piacerebbe se suonasse anche lui?»

3-4-5: 3 e 4 più strette della 5.
3) Seguiamo lo scambio di battute tra i due (basta raffigurarli uno di fronte all’altro).
Signore: «Eh, magari il claviCEFALO, come suo bisnonno!»
Max: «Il clavi… che??!!»
Signore: «Quella specie di pianoforte… Come si chiama?»
4) Scena buia. Vediamo tre paia d’occhi soltanto.
Max: «Clavicembalo! Gulp!»
Ragazza: «Ma che cavolo…?»
5) Torna la luce. Dalla porta dello scompartimento, fuori dal finestrino vediamo il buio o al più qualche luce lontana… Tutti gli occupanti si guardano attorno, meno il bambino che fissa il walkman tra le mani.
Ragazza: «Meno male, è tornata!»
Signore: «Eh, questi treni moderni…»
Bambino: «?» 

6-7
6) Soggettiva da Max, il bambino indica al nonno che il walkman non funziona più.
Bambino: «Nonno, s’è rotto!»
Signore: «Eh, questi aggeggi moderni…!»
7) Primo piano su Max, che in una smorfia esprime d’aver avvertito qualcosa di strano nell’aria. In secondo piano la ragazza lo guarda incuriosita.
Max: «C’è qualcosa di strano…»
Ragazza: «!»

Pag. 3

1-2
1) I quattro personaggi si ritrovano a fluttuare nel nulla, sospesi all’interno di una nebbia grigia variegata di spirali di fumo, o quant’altro ritieni adatto per riempire lo sfondo dando un senso di "nulla", tale sfondo sarà presente per tutta la scena. Con loro c’è anche la chitarra di Max a fluttuare.
Signore: «?»
Max: «Ma dove…?»
2) Primo piano su Max, che osserva verso destra, con gli occhi fuori dalle orbite tipo Homer Simpson, la bocca aperta con la lingua tesa in fuori. In secondo piano la ragazza ha un’espressione simile osservando nella medesima direzione.
Max: «Aah! Chi è quello?!»
 

3-5: vignetta senza bordo e verticale, a sinistra del foglio per tutto il resto dell’altezza.
3-5) Appare il Demone del Silenzio, il nostro cattivo, per cui caratterizzalo in maniera mostruosa, considerando che in quanto demone deve avere un paio di corna, poi grandi orecchie di cristallo, e dei tentacoli che gli partono da un braccio o dal torace… A differenza degli altri personaggi, per lui quello è il suo mondo, per cui sarà in posizione eretta, al più leggermente rannicchiata.
Demone: «Max Wave… Finalmente!»

4: "panoramica" per tutta la restante larghezza.
4) A sinistra i quattro personaggi, piccoli ma riconoscibili, sospesi a fluttuare più la chitarra, a destra il Demone di profilo, bello grosso rispetto a loro, con i tentacoli che iniziano ad agitarsi. Linee di movimento dietro Max, che cerca di avvicinarsi alla chitarra.
Max: «Chi sei? Dove siamo?»
Demone: «Sono il DEMONE DEL SILENZIO, e devo distruggere la tua chitarra magica!»
Max: «?» 

6-7: disponile come meglio credi, una sull’altra oppure affiancate su un’unica striscia.
6) Frontale del Demone che indica la chitarra in primo piano, Max le si è avvicinato, ma non abbastanza per toccarla: lo vediamo di spalle mentre guarda il Demone.
Demone: «Per te è un’arma melodica che salva l’universo, ma qui giunge la sua eco distorta a profanare IL MIO MONDO! Ora voi quattro assisterete al mio trionfo!»
7) Chitarra in primo piano, Max fa per toccarla, ma ne riceve una forte scossa elettrica poiché è già sotto il controllo del Demone.
Max: «Ora la vedrem…aaaAAAHHH!»
Demone (fuori campo): «Uargh! Uargh! Uargh!»

Pag. 4

1-2-3: 2 più stretta
1) Primo piano del Demone, con un sorriso beffardo stampato sulla bocca.
Demone: «Non sapevi neppure che la tua chitarra, con corde nuove, fosse vulnerabile finché non la si suona? Mi basta NON VOLERE che tu la tocchi!»
2) Primo piano su Max, che si guarda la fronte aggrottata e grondante sudore.
Max: («Idea, idea, idea, idea…»)
3) Panoramica generale: il Demone appare parzialmente a destra mentre compiaciuto muove un paio dei suoi tentacoli verso la chitarra, Max gli volta le spalle per osservare gli altri tre presenti, tutti più in basso ed a sinistra.
Demone: «E ora…»
Max: «Ho bisogno di voi, presto! Chi NON sa cantare?»
Signore, bambino e ragazza: «?» 

4-5-6: 5 più stretta
4) Soggettiva da Max: mostriamo solo le teste dei tre interpellati, ruotate in modo che il resto del corpo resti fuori campo. Il signore in alto a sinistra, suo nipote in alto a destra, la ragazza in basso al centro (unica non capovolta) con occhi socchiusi ed espressione rassegnata.
Signore: «Beh, ai miei tempi…»
Bambino: «Io so tutte quelle dei Pokemon…»
Ragazza: «Ho capito, mi sa che tocca a me…»
5) Profili di Max e la ragazza, uno di fronte all’altra, che si guardano negli occhi. Gocce di sudore sulla fronte di lui.
Max: «Bene, canta qualcosa ad alta voce!»
Ragazza: «Ma… cosa?»
Max: «Non importa, basta che STONI!»
6) Dall’alto, la ragazza a sinistra inizia a "cantare", quindi il Demone, a destra, si porta mani e tentacoli alle orecchie per non ascoltarla, offrendo istanti preziosi a Max, nell’angolo in basso a sinistra, per raggiungere la chitarra.
Ragazza: «YESTDDEY… UHUHUHUH… FARADEY…»
Demone: «Aargh! Cos’è questo schifo??!! Nooo!»
Max: («Presto!»)

7-8-9: 8 più stretta
7) Sagoma di Max, di spalle, con la chitarra imbracciata, che finalmente suona, facendo partire, assieme alle note, dei CD musicali che piombano addosso al Demone iniziando ad infierire sulle sue orecchie di cristallo, ridotto all’impotenza di reagire e con una smorfia di disperazione.
Max: «Beccati questo assolo!»
Demone: «Aaahh! Nooo!»
8) Primo piano sul Demone: le orecchie di cristallo si frantumano, gli occhi diventano due X.
Didascalia: «No, decisamente non è stato un pomeriggio qualsiasi!»
9) Stacco. Torniamo nello scompartimento del treno, visto dalla porta. Tutti seduti. A sinistra, Max che s’atteggia tutto soddisfatto con la chitarra ancora imbracciata, e la ragazza esterrefatta per gli eventi degli ultimi minuti; a destra il signore intento a guardare l’orologio, ed il bambino che indica la chitarra di Max, chiudendo il "quadretto".
Max: «Uff, è fatta anche questa!»
Ragazza: «Wow!»
Signore: «Venti minuti di ritardo… Eh, questi treni moderni…»
Bambino: «Altro che il claviCEFALO, nonno!»

Fine
 


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